Tribunale di Napoli – contratti bancari – vishing – phising – truffe online
Tribunale di Napoli, 20.03.2024:
“Sul punto (…) si è pronunciata la Suprema Corte di Cassazione (…) 15/05/2023 n. 13204, la quale ha precisato che «in caso di truffa informatica cd. phishing incombe sul prestatore dei servizi di pagamento il duplice onere di provare di aver adottato tutte le misure di sicurezza 12 necessarie per la protezione del cliente e l’inadempimento doloso o gravemente colposo del cliente medesimo.
In tema di responsabilità della banca, ovvero dell’erogatore del corrispondente servizio, in caso di operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, anche al fine di garantire la fiducia degli utenti nella sicurezza del sistema (il che rappresenta interesse degli stessi operatori), è del tutto ragionevole ricondurre nell’area del rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento – prevedibile ed evitabile con appropriate misure destinate a verificare la riconducibilità delle operazioni alla volontà del cliente – la possibilità di un’utilizzazione dei codici di accesso al sistema da parte dei terzi, non attribuibile al dolo del titolare o a comportamenti talmente incauti da non poter essere fronteggiati in anticipo».
Mancando, pertanto, qualsiasi prova rispetto alla conformità dei sistemi utilizzati dall’Istituto di credito e non ravvisando dolo né colpa grave da parte del cliente, la responsabilità per il fatto lesivo occorso va posta, in via esclusiva, in capo all’intermediario convenuto, riconoscendo per l’effetto in favore dell’attrice il diritto a ripetere l’intera somma indebitamente ed illecitamente sottrattale”.